sabato 21 settembre 2013

Jil Sander e la mia rivisitazione grazie a Il Grifone!

Lo scorso sabato mattina ho passato una nuova esperienza all'insegna della moda, delle risate, dei riflettori e del divertimento, giocando con vestiti bellissimi grazie al negozio di Torino Il Grifone.

Qui le prime foto, che ritraggono me con un simpatico cappotto della nuova collezione a/w di Jil Sander.

Non me lo sarei tolto per nulla al mondo quel tripudio di lana, avvolgente e così confettoso. Certo, ci stavo 4 volte al suo interno, ma la particolarità del taglio di questo cappotto è proprio quella di dare un senso di calore e di comodità alla donna che lo indossa.

A voi le foto dove indosso il cappotto rosa di Jil Sander, che potete trovare anche qui nella clip della sfilata appena svoltasi.





 




Si ringrazia: per le foto Chiara Girivetto di The Fashion Suburbs, le scelte di stile di Elisabeth Sinisi di Silk&Scissors e il negozio Il Grifone che ci ha ospitato e nel quale potete trovare questo magico cappotto!

Emily's fashion diary


venerdì 13 settembre 2013

I sogni non dovrebbero avere il colore dei soldi.



I sogni non dovrebbero avere il colore dei soldi. 

Dovrebbero essere incolori, neutri, pronti ad essere colorati con la sfumatura che più ci piace. 

I sogni non dovrebbero avere il colore della rinuncia. 
Il colore della rinuncia è il nero, che sfina. Ma i sogni non devono sfinare, devono rendere grande il cuore e semmai allargarlo. 

I sogni non dovrebbero avere un costo. 
Una Chanel ha un costo ed anche oneroso. Ma una Chanel si compra quando un sogno si è realizzato. O la Chanel è il sogno stesso.

I sogni, oggi, hanno un colore brutto. Perché viviamo in un mondo in cui alcune persone decidono per i nostri sogni. Quando loro li hanno realizzati. I sogni ce li danno già dipinti. 

I sogni, oggi, però, hanno il colore di una donna, bella. Che rinuncia ad un sogno perché questo ha il colore amaro dei soldi. Dei sacrifici. Delle scelte importanti della vita. 

I sogni non dovrebbero avere il colore dei soldi. 
Ma tu, amica mia, hai il colore più bello di tutto la tavolozza Pantone. 

Sei il mio orgoglio. 
Arriverà il giorno in cui sarai in grado di dare il colore che tu vuoi al tuo sogno. 

E ci compreremo una Chanel assieme. 


lunedì 9 settembre 2013

Mi hanno chiesto cosa andrà di moda. Non ho saputo rispondere subito: burgundy.



Mi hanno chiesto cosa andrà di moda...

Sinceramente non lo so. Non sono cose che ti insegnano all'Accademia della moda o non puoi leggere così facilmente su Vogue, neanche nella copia di Settembre, quando c'è "tutto quello da sapere" per la stagione.

Mi hanno chiesto che cosa andrà di moda e non lo so. Un giorno mi sarei dannata per questa mancanza, per questa ignoranza, per questa lacuna.
L'altra sera ho risposto "il colore burgundy?" Ora lo sa anche il mio migliore amico.
Ma forse quello che andrà di moda non lo voglio ancora sapere.

Ho imparato che un colore non fa una stagione. Per tanti anni ti piace il colore nero e poi conosci il bianco e pensi "ma come ho fatto a vestirmi di nero?". La risposta è semplice: non ho mai voluto conoscere altri colori, benché io sia sempre stata molto curiosa, soprattutto di moda.

Ho imparato che non devi avere paura di quello che ti succederà l'ora successiva. E come quando al mattino sai che pioverà tutto il giorno e allora pensi "metto gli stivali" e poi ti ritrovi nel bel mezzo di un tripudio di sole. Abbi il coraggio di partire di casa con le ballerine o con le infradito. E se poi piove, tanto vale andare scalza, libera e ad un palmo da quella cosa imprevedibile.

Già le cose imprevedibili, quelle che ti accarezzano i capelli per poi durare un paio di ore. Un po' come sono imprevedibili quegli accessori che poi ad un certo punto diventano un must del guardaroba, quasi indispensabili. I leggings, i baffi, una giacca di jeans camouflage, una borchia su qualsiasi cosa che si trova in giro. Che poi vatti a fidare del tuo "non andrò mai in giro con qualcosa di borchiato" E dopo ne sei talmente dipendente che borchieresti pure la nonna o il cane. Eh, le dipendenze. Vogue non ti avverte.

Mi hanno chiesto che cosa andrà di moda quest'anno. Spero la felicità.
La felicità dei tacchi che ti rendono la più bella camminatrice di una strada con mille persone attorno, o quella che ti da un paio di ballerine per poter correre a più non posso da non si sa chi.

Mi hanno chiesto che cosa andrà di moda quest'anno. Spero la semplicità.
La semplicità di una t-shirt.
La semplicità di una collana, non più rinchiusa in un cassetto, ma indossata.
La semplicità di un peluche, di un cinema, di una cena, di un prato, di un "chissà dove si va".

Mi hanno chiesto che cosa andrà di moda e non ho avuto la prontezza di rispondere "Burgundy", anche se lo so.

Andrà di moda, per ora, non farsi troppe domande e vestirsi ogni giorno con uno stile diverso. Perché alla fine le persone non ci conosceranno mai per come siamo. Tanto vale stupirle sempre.